Quantcast
Channel: Professione – Studio Onida
Viewing all articles
Browse latest Browse all 48

Revisori, entro il 31 gennaio il contributo 2011

$
0
0

Ancora qualche settimana a disposizione degli iscritti al Registro dei revisori legali per pagare il contributo annuale relativo al 2011. Entro il 31 gennaio, infatti, gli oltre 130mila revisori contabili (persone fisiche e giuridiche) dovranno versare, tramite bollettino postale che il registro ha già provveduto ad inviare a tutti gli iscritti, la somma di 26,84 euro.

Per chi, invece, non avesse ricevuto il bollettino a causa di dati inesatti o di una variazione dell’indirizzo personale, basta chiamare il call-center, attivo 24 ore su 24, al numero 06/45210402, oppure visitare il sito internet www.revisorilegali.it, dove si troveranno tutte le procedure da adempiere per effettuare il versamento e per segnalare i nuovi dati relativi all’iscritto.
Nel primo caso, si legge, bisognerà effettuare il versamento di 26,84 euro sul c/c postale 75511741, intestato al Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili e specificare, nella causale, l’anno a cui fa riferimento il versamento, il numero di iscrizione al Registro e il proprio codice fiscale.
Nel secondo caso, invece, bisognerà compilare un modello di variazione dati (Rc5) e inviarlo, via fax, al n. 06/45236520, al Ministero della Giustizia, per il tramite dell’Istituto dei revisori contabili srl (Piazza della Repubblica 68, 00185, Roma).

Ciò che non è scritto sul sito internet dell’Istituto è, invece, la destinazione del contributo annuale. Per Giorgio Sganga, Presidente del Registro dei revisori contabili e Segretario nazionale del CNDCEC, la società che cura il registro trattiene meno della metà di quei fondi. “La legge – spiega Sganga – stabilisce che la società che cura il Registro trattenga la parte necessaria alla copertura delle spese. L’esperienza degli anni passati ci dice che con circa il 40% del totale dei contributi riusciamo a coprire il nostro fabbisogno; il restante 60% viene girato al Ministero della Giustizia che, nonostante le nostre richieste, non ci ha mai comunicato che uso ne faccia”.

La maggior parte di quei contributi, dunque, viene girata al Ministero di competenza che, almeno fino a quando non verranno emanati i decreti attuativi del DLgs. 39/2010 – da parte del Ministero dell’Economia e delle finanze –, rimane quello della Giustizia. Questa, però, potrebbe non essere l’unica novità che sopraggiungerà con l’arrivo dei decreti attuativi. A cambiare, infatti, potrebbe anche essere la società titolare del Registro: “Il DLgs. 39 – continua Sganga – non dice nulla in questo senso. Specifica soltanto che il MEF si affiderà a società o enti, senza stabilire i criteri per l’affidamento del Registro. Eppure è riconosciuto da tutti che, dal 2006 (anno in cui il Registro è stato affidato ai dottori commercialisti ed esperti contabili, ndr), questo Registro funziona come un orologio svizzero. Ecco, nell’emanare quel decreto il legislatore avrebbe dovuto tenere conto di questo aspetto, perché ora c’è il rischio che qualcuno se ne dimentichi. Noi ci siamo sempre adoperati per fare sì che tutto funzionasse per il meglio, non per la categoria, che non ne trae nemmeno un euro di vantaggio, ma per tutti gli iscritti al Registro dei revisori”.

Insomma, lungi dall’arrogarsi un diritto esclusivo sulla tenuta del Registro, ci si aspetta da parte del legislatore una scelta di continuità, anche solo come riconoscimento del lavoro fatto finora: “Appena 15 giorni fa, ho inviato una lettera a tutti gli Ordini territoriali per ringraziarli di quanto fatto per i revisori legali. A prescindere dall’appartenenza all’Albo dei dottori commercialisti ed esperti contabili, tutti gli iscritti al Registro dei revisori hanno avuto uno sportello dove ricevere risposte adeguate in ognuno dei 144 Ordini locali. Un lavoro che va riconosciuto, proprio come quello fatto dai giovani che compongono la società che cura il Registro”. L’auspicio di Sganga è che il “Ministero non voglia buttare via tutto” e per questo, ha già scritto al MEF, “senza però ottenere alcuna risposta”.

Altre novità potrebbero arrivare sul fronte dei costi del contributo annuale che, stando alle stime della relazione tecnica allegata al DLgs. 39/2010, potranno variare, in base all’ammontare dei ricavi, da un minimo di 50 ad un massimo di 5000 euro, con una media di circa 250 euro per ogni revisore. “Il DLgs. 39 – conclude Sganga – stabilisce che vengano istituiti formazione e controllo di qualità. È chiaro che ciò farà lievitare i costi, ma anche in questo caso, il legislatore si è limitato a specificare come, ma non chi si occuperà di questi aspetti. Insomma, rimaniamo in attesa; disponibili a far tutto, senza però pretendere di farlo”.


Viewing all articles
Browse latest Browse all 48

Trending Articles